IMG_in Giordania

Amman è la capitale della Giordania e conta 2.520.000 abitanti censiti*. Oggi per via della drammatica situazione geopolitica dei territori confinanti, si aggiungono, secondo il governo giordano**, altri 2 milioni di profughi siriani e clandestini dei territori adiacenti: Iraq, Palestina, Egitto. L’acropoli è nata su 7 colli con altezze variabili dai 770 ai 1020 metri sul livello del Mare.

Molto presente l’influenza architettonica dell’Impero Romano. Non è difficile notare luoghi di culto Islamici, Cristiani, Druidi e di altre minoranze religiose.
Non mi piace generalizzare ed in questo periodo in cui siamo terrorizzati dall’Isis, dal Middle East, dall’Islam, dagli “arabi”, ho voluto organizzare un team reportagistico per verificare con i nostri occhi il motivo tanta fobia geolocalizzata in uno dei luoghi dove si è scritta e si sta scrivendo la storia.
Il team IMG_in è composto da Giulio Fratticioli, Giordano Monacelli e Alessio Cambiotti.
Appena arrivati abbiamo trovato un locale specializzato in Humus e Falafel, piatto tipico locale, umile ma gustoso, a base di verdura a polpetta, pasta di ceci e pane azzimo.

L’unica traccia di ISIS è la scritta della CocaCola tradotta in arabo e letta all’occidentale…
Ad un tratto sentiamo una voce che grida: “GIULIOOO!!!” Era Haitham Abdalla che avevo conosciuto 2 anni prima durante la distribuzione di occhiali usati organizzata da IMG_in & ActionAid nel campo profughi di Za’Atari, che ci ha accolto con entusiasmo aiutandoci a scegliere il menù e offrendo il pranzo a tutti.

Passeggiando per la strade del colle “Jabal El-webdeh”, alla ricerca di un punto interessante dove trovare un bello skyline per il tramonto,

incontriamo un arzillo anziano, Hatem, che siede nella sua BMW portata dalla Germania dal fratello 35 anni fa.
Fiero e sorridente scambia quattro parole in inglese, sforzandosi al massimo per farsi capire al meglio. Insiste molto per ospitarci a casa sua per un caffè, per non sembrare maleducati, dopo la terza richiesta, accettiamo l’invito e lo seguiamo nella sua dimora, una semplice casa con un bel panorama su Jabal Amman, una delle sette storiche colline della città.
Ci accoglie la signora che ci apre la porta e pur rimanendo sempre un po’ in disparte ci regala bei sorrisi accompagnati da un caffè turco dal sapore… nuovo…
Non abbiamo capito bene quanti figli abbiano e dove siano ma sembra che la famiglia sia composta da 3 maschi, di cui il più grande di 15 anni e 2 bambine, una arrivata solo due anni fa.
Usciti con stupore dalla casetta di Hatem notiamo uno gruppo molto numeroso di piccioni che volano sopra le nostre teste. Solo poco più avanti ci accorgiamo della presenza di quattro ragazzi di fronte a delle gabbie. All’improvviso una delle gabbie viene aperta e da lì esce la “squadra di recupero” composta da 6/7 piccioni che si alzano in volo per richiamare il resto dello stormo.
Il loro capo, Mustafà, ci saluta soddisfatto di aver riscosso interesse per uno spettacolo unico, forse dimenticato dai più, di colloquio e coesione con la Natura.
Giulio Fratticioli
Condivido con voi questo video contro la xenofobia di una mamma di 23 anni che mi ha stupito per la sua capacità di analisi.
https://youtu.be/9wk4djkVjYk
Questo è un noto video che spiega la situazione dal passato.
Nel prossimo articolo più foto dell’eccezionale esperienza nel Mar Morto, Jerash, Petra, Deserto di Wadi Rum, alla scoperta di identità ignorate o non conosciute adeguatamente.
*fonte Wikipedia rif. 2005
** Dichiarazione del governatore
Giulio Fratticioli | Giordano Monacelli | Alessio Cambiotti